ll teatro è uno strumento antico: lungi dall’essere un semplice spazio di rappresentazione, può essere vissuto come un laboratorio per sperimentare altre forme di azione. Non come un luogo di “finzione”, ma come un luogo di verità. Uno spazio in cui l’essere umano può rivivere l’enigma di essere un corpo vivente, al confine tra il visibile e l’invisibile. Lavorando con la Gestalt terapeuta Marie José de Aguair, cercheremo insieme quella forma di intelligenza che potremmo chiamare organicità.
Quando un essere umano si connette alla corrente organica, il suo atteggiamento cambia. Non è più la mente a dirigere e il corpo a obbedire: intuizione e azione diventano un tutt’uno. Spesso l’attore – cioè l’essere umano in azione – è il primo a stupirsi: sono io e allo stesso tempo sono qualcos’altro. Si rende conto di essere intero e allo stesso tempo di essere in relazione con gli altri. Vulnerabile e maestoso allo stesso tempo, non cerca più di esprimere qualcosa: è. Attraverso una ricerca sul corpo e sulla voce, questo lavoro sarà un’occasione per ricaricare le batterie, prendersi del tempo per sé e riconnettersi con le proprie radici.