« Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia. » William Shakespeare

Quando inizio una nuova creazione, cerco innanzitutto il terreno giusto: dove vivono oggi il soldato Woyzeck o i fratelli Karamazov? Chi può capire – non intellettualmente, ma attraverso l’esperienza diretta – la traiettoria di Agamennone o quella di Ofelia? Per creare Amleto, ho incontrato persone con un vissuto che la psichiatria considera “psicotico”: sentire voci, disturbi della percezione, perdita di memoria, allucinazioni. L’invisibile è l’asse portante della pièce, e mi è sembrato giusto riunire un gruppo di persone sensibili a questo tema.

L’opera di Shakespeare ci dice qualcosa di molto preciso sel senso dell’atto teatrale. Come la terapia dello specchio nel trattamento dell’arto fantasma, l’illusione scenica risveglia la memoria – una forza potente, che agisce sul presente – e fa emergere la verità. Così, in perfetto stile barocco, ho preferito mostrare l’intera finzione teatrale: le luci, le mura del teatro, i cambi di costume, il training e gli inevitabili errori – oltre a me stesso, regista dello spettacolo, nel dirigere gli attori davanti agli occhi dello spettatore. L’artificio è esposto, in modo destabilizzante, nell’esattezza della sua realtà.

AMLETO
Di William Shakespeare
Regia Luca Giacomoni
Traduzione Jean-Michel Déprats
Drammaturgia Sarah Di Bella
Con Olivier Constant, Laure Darras, Valérie Dréville, Élodie Franques, Tarik Kariouh, Serge Nail, Vicente Olivier, Édouard Penaud, Fabrice Pesle, Louis Plesse e Quentin Vernede
Piano e canto Nathalie Morazin
Assistenti alla regia Paola Pelagalli, Leïla Blier e Violaine Bougy
Collaborazione artistica Agnès Adam e Giuseppina Comito
Danza dei coltelli Davide Monaco
Costumi Cécile Laborda
Oggetti di scena Jacopo Leone
Disegno luci Bartolo Filippone

Produzione Why Theatre / In collaborazione con il GHU Paris Psychiatrie et Neurosciences/ Coproduzione Monfort Théâtre (Parigi), Festival d’Automne à Paris / Con il sostegno della Regione Île-de-France, della Città di Parigi, della DRAC Île-de-France, della Fondazione Meyer per lo sviluppo culturale e artistico, della Fondation de France, della Fondation Humanités, Digital et Numérique, e della Fondation L’Accompagnatrice / Con la partecipazione del Jeune Théâtre National (Parigi) / Residenze de creazione al Nouveau Gare au Théâtre (Vitry-sur-Seine), al Monfort Théâtre (Parigi), al Préau, Centre dramatique national de Normandie-Vire, a La Villette (Parigi), al Carreau du Temple (Parigi), al T2G – Théâtre de Gennevilliers, Centre dramatique national, e alla Ménagerie de Verre (Parigi)

Durata : 2h15